Il progetto sviluppato per questa Chiesa, tenendo conto delle diverse esigenze liturgiche, è stato elaborato partendo da un concetto di base: l’associazione della luce ad un significato simbolico, religioso e filosofico.
Il valore religioso originario del termine lux si scopre nell’origine etimologica del corrispondente aggettivo greco leukòs ripreso dal latino lucus, il bosco sacro, cioè la macchia chiara all’interno del bosco (Lucus a lucendo) dove si celebravano i riti sacri (Dizionario etimologico, Rusconi Libri).
La navata centrale della chiesa, dedicata alla riunione dell’assemblea dei fedeli, è stata illuminata in maniera uniforme e nella gerarchia delle zone, con un livello di illuminamento più basso.
Nel presbiterio invece un’illuminazione d’accento mette in risalto l’altare e nelle pareti dell’abside la plasticità del crocefisso. Allo stesso modo la statua del Santo è messa in risalto da una luce diretta ed orientata.
La luce quindi attraverso il forte valore simbolico assegnatogli, definisce il carattere spirituale dell’edificio, i percorsi spirituali e le diverse zone che accolgono le diverse funzioni liturgiche.